Il mio paese Bengodi lo immagino in una foresta, con cascate e con grandi alberi come se fossero grandi querce, dove potersi arrampicare e divertire.
Un posto incantato, con luce naturale e con gli animali che ti osservano, mi immagino una cascata dove alla fine c’è un piccolo laghetto, il suono così armonico dell'acqua che scivola sulle rocce è così rilassante che si può paragonare al canto delle sirene.
Quante volte ho pensato di avere una città tutta per me e l’ho immaginata sulle piante in una foresta senza inquinamento, con tanti alberi da frutto e le persone che si vogliono bene, un odore di erba tagliata, di rugiada sulle foglie ed ogni giorno sentire il rumore del fruscio degli alberi che si svegliano dal sonno.
Bengodi è un paese sospeso sugli alberi, per me è come una verità inesistente, infatti Bengodi ha un odore di carne sul fuoco dopo le battute di caccia e
i suoni sono alquanto insoliti, perchè si sentono le chiacchiere di donne con i bambini o con i vicini di casa, gli scherzi tra adulti. Questo mi fa viaggiare nel passato e penso a dei piccoli bar sotto le case sugli alberi, mi vengono in mente donne con abiti lunghi che camminano per la città e uomini che vanno a caccia con fucili e insegnano ai loro figli.
Il paese di Bengodi lo immagino come un grande rifugio o almeno una città dove ci sono tante persone che appendono i grappoli d'uva, da lì si sente un buonissimo odore di frutta, bambini che corrono per i ponti fra le case, le persone più anziane che urlano ai ragazzini che fanno per sbaglio cadere il mangiare, le mamme che dicono che non si devono allontanare e gli uomini che giocano a carte dopo essere stati nella fitta foresta.
Io ho sempre voluto vivere in una città senza problemi, nella natura, con la popolazione tutta in accordo, tutti si conoscono, questo è il mio reale irrealizzabile.
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